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- La tecnologia laser rappresenta l’evoluzione più significativa nella rimozione dei tatuaggi, superando le tecniche precedenti, spesso invasive, dolorose e con esiti cicatriziali evidenti. Metodi come l’abrasione con sale o la chirurgia lasciavano segni permanenti. Oggi, grazie ai laser Q-Switched e a picosecondi, è possibile agire selettivamente sui pigmenti del tatuaggio senza danneggiare la pelle circostante. Questo approccio mirato garantisce un’eliminazione efficace e sicura, trasformando una procedura un tempo rischiosa in un trattamento affidabile con risultati estetici superiori, preservando l’integrità cutanea.
- Il meccanismo d’azione del laser consiste nell’emettere impulsi brevissimi e potenti che frammentano i pigmenti del tatuaggio in particelle minuscole. Queste vengono poi eliminate naturalmente dal sistema immunitario, attraverso i macrofagi. Il processo richiede più sedute, intervallate da 4-6 settimane per consentire la rigenerazione cutanea. Il numero esatto di trattamenti non è prevedibile a priori, poiché dipende da variabili come il tipo di inchiostro, la profondità, i colori utilizzati (il nero è più facile, i chiari più difficili) e l’età del tatuaggio.
- Prima di iniziare il trattamento laser, è fondamentale una consulenza specialistica per valutare il tatuaggio, la pelle e definire il percorso terapeutico ottimale. Non tutti i soggetti sono candidati ideali: la rimozione è sconsigliata in caso di pelle scura, gravidanza, assunzione di specifici farmaci o presenza di determinate condizioni cutanee. Affidarsi a centri qualificati è cruciale per minimizzare i rischi e ottenere il miglior risultato possibile: una pelle integra, priva di cicatrici, aloni o alterazioni cromatiche residue, recuperando l’aspetto naturale.
Sapevi che il metodo laser è la soluzione migliore per la rimozione tatuaggi? In questo articolo vogliamo spiegarti perché!
Presso il nostro centro di rimozione tatuaggi a Milano possiamo davvero dire di averne viste di tutti i colori.
In passato esistevano varie tecniche di rimozione tatuaggi. Si andava dagli approcci amatoriali, con il sale e l’acqua ossigenata, alla chirurgia plastica che asportava, con uno o più interventi, il tatuaggio, ma lasciava una cicatrice più grande e visibile del tatuaggio stesso che si intendeva eliminare.
Approfondimenti
In pratica, fino a poco tempo fa, la rimozione tatuaggi era estremamente difficile, dolorosa e rischiosa, in quanto le tecniche utilizzate erano molto invasive e danneggiavano la pelle.
Attualmente, invece, è diventata una pratica assolutamente sicura. Negli anni la tecnologia ha fatto enormi passi avanti e oggi non solo si può affermare con certezza che i tatuaggi non sono più indelebili, ma è possibile eliminarli al 100%, senza particolari controindicazioni, grazie ai laser.
Leggi anche: Rimozione tatuaggi: 10 passaggi chiave per un trattamento perfetto
Rimozione tatuaggi con laser: quale tecnologia scegliere?
Ad oggi, esistono due tipologie di laser che possono essere impiegate per la rimozione tatuaggi. Queste sono:
- i laser Q-Switched;
- i laser a picosecondi.
Il laser Q-Switched è un sistema sofisticato ad altissima qualità. È anche quello maggiormente utilizzato e offre risultati comprovati.
I laser a picosecondi (millesimi di miliardesimo di secondo) sono invece tecnologie forse meno diffuse, ma ancor più all’avanguardia, che promettono di trattare ogni tipo di tatuaggio, sia pigmentato sia monocromatico.
L’introduzione di queste metodologie per la rimozione tatuaggi ha permesso di agire selettivamente sui pigmenti, colpendo con precisione ed efficacia le zone interessate. Gli impulsi di potenza molto elevata, ma di breve durata, riescono a eliminare con successo i segni indesiderati, senza danneggiare la pelle circostante.
Come risultato, le cellule “spazzine” del nostro corpo, quelle che, in termini medici, sono chiamate macrofagi, si adoperano per espellere definitivamente i pigmenti in modo naturale, grazie al processo noto come ricambio cellulare.
Rimozione tatuaggi: quante sedute sono necessarie per ottenere i risultati?
La rimozione tatuaggi con laser richiede più sedute, da effettuare a intervalli regolari di circa 4-6 settimane. Questo lasso di tempo è necessario per permettere alla pelle di rigenerarsi correttamente dopo ogni trattamento e ottenere un risultato efficace e sicuro.
Il numero totale di sedute varia in base a diversi fattori: la quantità di pigmento presente, la profondità con cui è stato iniettato e i colori utilizzati. Ogni tinta può infatti reagire in modo diverso al laser.
Il nero, ad esempio, assorbe facilmente l’intera lunghezza d’onda del laser, risultando quindi il colore più semplice da eliminare. I colori chiari, come il bianco, sono invece più ostici: in molti casi risultano difficili, se non impossibili, da rimuovere completamente.
È sempre consigliabile sottoporsi a una visita preliminare con uno specialista. Durante la consulenza verranno valutate le condizioni della pelle, le caratteristiche del tatuaggio e la tipologia di pigmenti, così da stabilire il percorso più adatto e le tecnologie più efficaci da impiegare.
Una volta accertata l’idoneità al trattamento, si procede con le sedute programmate. Tuttavia, non è possibile prevedere con precisione quante ne saranno necessarie: entrano in gioco variabili come l’estensione del tatuaggio, la zona del corpo in cui si trova, la profondità del pigmento e, come già accennato, i colori.
Ad esempio, i tatuaggi vecchi tendono a essere più facili da rimuovere rispetto a quelli recenti e ricchi di dettagli o tonalità complesse. Rosso, giallo, bianco e disegni sfumati o multicolore richiedono in genere un numero maggiore di trattamenti.
Affidandosi a professionisti qualificati e seguendo scrupolosamente le indicazioni post-seduta, il risultato sarà ottimale: nessuna cicatrice, nessun alone o discromia, ma una pelle sana e uniforme.
Rimozione tatuaggi: è sempre possibile sottoporsi a questo trattamento?
La rimozione tatuaggi è sconsigliata quando:
- il soggetto ha la pelle scura, in quanto c’è un elevato rischio di alterazioni della pigmentazione;
- il soggetto è in gravidanza o in periodo di allattamento;
- si assumono farmaci anticoagulanti;
- si è avuto un tumore alla pelle;
- ci sono infezioni batteriche in corso nella zona da trattare;
- è nota un’ipersensibilità alla luce;
- la pelle tende a formare cheloidi.
Leggi anche: Rimozione tatuaggi: perché è importante scegliere il giusto periodo dell’anno
Rimozione tatuaggi: quali sono i costi del trattamento?
I costi per una procedura terapeutica ad alta tecnologia sono congrui al livello di esperienza, qualità e garanzia fornita. È impossibile definire un prezzo senza un’apposita visita, perché il tutto varia in relazione alla complessità del caso e all’estensione dell’area da trattare.
Per un preventivo personalizzato occorre effettuare un check-up. Contattaci per sapere i nostri prezzi dei trattamenti di rimozione tatuaggi.
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Rimozione tatuaggi con il metodo laser: domande frequenti
È doloroso rimuovere un tatuaggio con il laser?
La percezione del dolore durante la rimozione laser è soggettiva, spesso descritta come simile a piccoli schiocchi di elastico sulla pelle. Generalmente è tollerabile, ma può variare in base alla sensibilità individuale e all’area trattata. Per minimizzare il disagio, molti centri applicano creme anestetiche topiche prima della seduta o utilizzano sistemi di raffreddamento cutaneo che riducono la sensazione di calore. È importante discutere le proprie preoccupazioni con lo specialista durante la consulenza preliminare per valutare le opzioni disponibili e rendere l’esperienza il più confortevole possibile, assicurando al contempo l’efficacia del trattamento.
Quante sedute laser servono mediamente per cancellare un tatuaggio?
Il numero di sedute necessarie per la rimozione completa di un tatuaggio varia ampiamente. In media, possono essere richieste dalle 5 alle 15 sessioni, a volte anche di più per tatuaggi complessi, professionali o molto colorati. Fattori determinanti includono il tipo di inchiostro, la profondità, i colori (il nero si rimuove più facilmente di giallo, bianco o colori pastello), l’età del tatuaggio e la risposta individuale della pelle. Una stima più precisa può essere fornita solo dopo una valutazione specialistica, ma è fondamentale essere pazienti e seguire il piano di trattamento stabilito.
Il laser lascia cicatrici o segni sulla pelle dopo la rimozione?
Se eseguita correttamente da professionisti qualificati con tecnologie appropriate (come laser Q-Switched o a picosecondi), la rimozione laser dei tatuaggi ha un rischio molto basso di lasciare cicatrici. Questi laser agiscono selettivamente sul pigmento, minimizzando il danno termico ai tessuti circostanti. Tuttavia, una minima possibilità di effetti collaterali come ipopigmentazione (schiarimento della pelle) o iperpigmentazione (scurimento) esiste, specialmente su pelli scure o se non si seguono le cure post-trattamento. Rispettare gli intervalli tra le sedute e le indicazioni mediche è cruciale per un risultato ottimale e una pelle senza segni.