Epilazione con luce pulsata: cos'è, come funziona e perché è meno efficace del laser | Laser Milano

Laser a diodo: dopo quanto cadono i peli rispetto al trattamento con laser alessandrite?

In questo articolo parliamo di…

  • Il laser ad alessandrite garantisce una caduta dei peli più veloce rispetto al laser a diodo, con risultati visibili già nei primi giorni successivi alla seduta. Il laser a diodo, pur essendo efficace, richiede generalmente più tempo affinché i peli trattati cadano completamente, con una finestra che può arrivare fino a due settimane.
  • Il laser a diodo è più versatile, adattandosi meglio ai fototipi più scuri e ai peli più spessi, mentre l’alessandrite è il metodo ideale per fototipi chiari e peli sottili. Tuttavia, il laser a diodo ad alta potenza comporta un maggiore rischio di effetti collaterali, come arrossamenti, scottature o, in casi estremi, cicatrici, specialmente se utilizzato da operatori inesperti.
  • La scelta tra le due tecnologie dipende dal tipo di pelle e dalle aspettative sui tempi di risultato. Il laser ad alessandrite garantisce una maggiore efficacia con un minor numero di sedute per chi ha pelle chiara, mentre il laser a diodo rappresenta un’alternativa più sicura per pelli più scure. Indipendentemente dalla tecnologia scelta, è fondamentale affidarsi a centri medici specializzati per garantire un trattamento sicuro ed efficace.

Epilazione laser con laser a diodo: dopo quanto cadono i peli rispetto a un trattamento con laser ad alessandrite? Scoprilo leggendo il nostro articolo!

Stai pensando di sottoporti a un trattamento di epilazione laser, ma non sai quale tecnologia sia meglio scegliere? In questo articolo ti vogliamo parlare di quanto tempo impiegano i peli a cadere con un trattamento che si avvale della tecnologia a diodo rispetto a quella ad alessandrite.

Ovviamente, la facilità e il tempo di caduta del pelo dipendono principalmente dalla tecnologia impiegata per il trattamento. In genere, però, possiamo dire che i residui di pelo cadono nel giro di pochi giorni dopo la seduta.

Inizialmente è frequente osservare una ricrescita apparente dei peli tra una seduta e l’altra, in quanto per avere un risultato definitivo, bisognerà avere pazienza e attendere circa 2/3 settimane per vedere i primi risultati e diversi mesi per quelli definitivi.

In realtà, però, non si può parlare di ricrescita vera e propria: quella che appare come ricrescita, tra una seduta e l’altra, è in realtà l’espulsione del residuo del bulbo pilifero attaccato dal laser.

È importante sapere che ciascuna tecnologia laser offre risultati diversi. Ad esempio, il laser a diodo (in particolare quelli ad alta potenza) può ottenere risultati ottimali, ma presenta anche possibili rischi ed effetti collaterali indesiderati come arrossamenti o scottature.

Per questo motivo, consigliamo di procedere all’eliminazione dei residui dopo qualche giorno, piuttosto che farlo immediatamente, in modo tale da permettere alla cute di riprendersi.

Ma ritorniamo al tema principale dell’articolo.

Qual è la sostanziale differenza con il laser ad alessandrite? Dopo quanto tempo cadono i peli con un trattamento con questo laser? Cercheremo di rispondere a queste domande nel prossimo paragrafo.

Leggi anche: Epilazione laser: 3 cose da evitare prima di un trattamento

Laser a diodo VS laser ad alessandrite: quale scegliere?

Mettiamo a confronto queste due tecnologie laser perché entrambe hanno come obiettivo principale quello di colpire la melanina contenuta nel bulbo pilifero, andando così a eliminarlo alla radice. Entrambi i laser promettono risultati ottimali e molto simili tra loro.

Tuttavia, presentano anche differenze sostanziali che ci consentono di consigliare l’uno piuttosto che l’altro.

Per prima cosa, sappi che il laser ad alessandrite risulta essere più efficace rispetto al laser a diodo, ed è considerato dalla letteratura scientifica come il laser più indicato per la depilazione definitiva. Inoltre, la caduta dei peli con il laser ad alessandrite è molto più rapida rispetto a quanto accade con il laser a diodo.

E per quanto riguarda le controindicazioni?

Anche in questo caso, l’alessandrite risulta preferibile al diodo che, che, a causa della sua elevata potenza, comporta il rischio di ustioni e arrossamenti.

Ma cosa dicono coloro che si sono sottoposti a un trattamento di epilazione laser con la tecnologia a diodo? Vediamo ora insieme, più nel dettaglio, quali sono le opinioni generali su questo laser.

Il trattamento di epilazione laser a diodo fa male? | Laser Milano

Laser a diodo: queste le esperienze più comuni

Sebbene il laser a diodo possa raggiungere buoni risultati, non sempre le persone si sono dichiarate soddisfatte dopo un trattamento di epilazione laser con questa tecnologia.

Alcune persone lamentano la comparsa di cicatrici sulla cute, fastidio, dolore o prurito in seguito alla seduta di trattamento e, in alcuni casi, anche la comparsa di bolle, dopo un trattamento di questo tipo.

Ma qual è la causa? Si tratta davvero di una tecnologia pericolosa per la salute?

In realtà, la causa di questi problemi è probabilmente da ricercarsi nel fatto che queste persone si sono rivolte a medici improvvisati e inesperti e che, quindi, è stato fatto un uso non corretto del laser a diodo. Per evitare che ciò accada, scegli di rivolgerti a un centro medico specializzato, come il nostro centro Laser Milano

Tutti i nostri clienti si dichiarano soddisfatti dei nostri servizi e trattamenti, considerati generalmente indolori.

Laser a diodo 808: una panoramica sull’efficacia di questa tecnologia

Alla luce di quanto detto nel paragrafo dove abbiamo confrontato il laser a diodo con quello ad alessandrite, la domanda che sorge spontanea è: il laser a diodo è davvero efficace?

In linea generale, possiamo dire di sì, in quanto riesce a mantenere le promesse fatte sui risultati che è possibile ottenere tramite questa tecnologia.

D’altra parte, però, va anche detto che questo laser presenta ancora delle criticità e che ci sono metodologie più efficaci e migliori, come per l’appunto il laser ad alessandrite.

Volendo approfondire la questione, però, è opportuno specificare che esistono due tipologie di laser a diodo, che si distinguono in base alla loro frequenza. Ma per semplificare le cose, parliamo semplicemente di una variante ad alta potenza e una a bassa potenza. La prima è adatta soprattutto alle pelli più sensibili. La seconda, invece, viene utilizzata sulle pelli meno sensibili e, soprattutto, in presenza di peli difficili da rimuovere.

Il problema dei laser ad elevata potenza è che, per ottenere questo risultato, sfruttano un fascio di luce concentrata decisamente più “forte”, aumentando così il rischio di danneggiare la pelle con ustioni indesiderate, specialmente se l’operatore non è adeguatamente specializzato nell’utilizzo del macchinario.

Leggi anche: Chi non può fare l’epilazione laser? Facciamo chiarezza

Conclusioni

In questo articolo abbiamo parlato approfonditamente del laser a diodo, mettendolo a confronto con il laser ad alessandrite.

Se desideri una rapida caduta dei peli, scegli di sottoporti a un trattamento di epilazione con il laser ad alessandrite piuttosto che un trattamento con il laser a diodo.

Vuoi avere maggiori informazioni sui nostri servizi e trattamenti? Contattaci, ti forniremo tutte le informazioni di cui hai bisogno. Oppure, se preferisci, vieni direttamente a trovarci presso il nostro centro Laser Milano.

Ti aspettiamo!


Epilazione laser con laser a diodo e alessandrite: domande frequenti

Qual è la differenza principale tra il laser a diodo e il laser ad alessandrite per l’epilazione laser?

Il laser a diodo e il laser ad alessandrite sono entrambi efficaci per l’epilazione laser, ma differiscono nella lunghezza d’onda e nell’assorbimento della melanina. Il laser ad alessandrite, con una lunghezza d’onda di 755 nm, è considerato il gold standard per i fototipi chiari e peli sottili, offrendo una maggiore rapidità nella caduta dei peli e un’alta efficacia. Il laser a diodo, con una lunghezza d’onda di 808 nm, è più versatile e adatto a fototipi più scuri e peli più spessi, ma potrebbe richiedere più sedute per ottenere risultati comparabili all’alessandrite sui fototipi chiari. La scelta dipende quindi dal tipo di pelle e pelo, nonché dalla velocità desiderata nei risultati.

Quanto tempo impiegano a cadere i peli dopo una seduta di epilazione laser con laser a diodo rispetto al laser ad alessandrite?

Dopo una seduta di epilazione laser, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata, i peli trattati non cadono immediatamente. Generalmente, con il laser ad alessandrite, la caduta dei peli inizia a manifestarsi nel giro di pochi giorni, spesso entro una settimana, grazie alla sua maggiore efficacia nel danneggiare il bulbo pilifero. Con il laser a diodo, la caduta dei peli può essere leggermente più lenta e richiedere fino a due settimane per diventare evidente. Tuttavia, è importante notare che la velocità di caduta può variare da persona a persona e in base all’area trattata, ma in linea generale, il laser ad alessandrite tende a mostrare risultati visibili in tempi leggermente più rapidi rispetto al laser a diodo.

Quali sono i principali vantaggi e svantaggi del laser a diodo rispetto al laser ad alessandrite nell’epilazione laser?

Il laser a diodo presenta il vantaggio di essere efficace su una gamma più ampia di fototipi, inclusi quelli più scuri, e di essere generalmente meno costoso rispetto all’alessandrite. È inoltre considerato più sicuro per le pelli abbronzate, anche se richiede cautela. Tuttavia, il laser a diodo potrebbe essere meno efficace sui peli chiari e sottili e richiedere un numero maggiore di sedute per ottenere risultati ottimali, specialmente sui fototipi chiari. Il laser ad alessandrite, d’altra parte, è estremamente efficace sui fototipi chiari e peli sottili, garantendo una caduta dei peli più rapida e risultati visibili in meno sedute, ma è meno indicato per fototipi scuri e comporta un costo generalmente più elevato.

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